Cerco di seguire più creativi possibili, come è facile immaginare ormai non si inventa più nulla, l’unica cosa che si può fare è re-interpretare, prendere spunto, a volte anche rubare, ammirare, stimare (da non confondere con l’invidia, che va sempre e solo evitata).
Una delle persone che a mio parere meritano di essere conosciute è Ermanno Ivone, fotografo milanese di origine pugliese, lo trovo ironico, originale, e quadrato (amante del 6×6?).
Cerco sempre di informarmi il più possibile quando scrivo un articolo su qualcuno, solitamente chiedo di scrivere una biografia al diretto/a interessato per poi spiegare qualcosa, per quanto possibile, anche della vita del personaggio in questione.
Quando ho chiesto ad Ermanno di raccontarmi qualcosa in più di lui mi sono trovato di fronte ad un’originalità comune solo alle sue stesse foto, proprio per questo motivo citerò pari pari le sue parole, mi dispiacerebbe alterarle:
Startup [1978-2001]
Nato dal desiderio d’amore di una donna e di un uomo della Puglia collinare nell’anno in cui viene disciplinato e consentito dalla legge italiana l’aborto, prosegue la tradizione di esistenza e permanenza pugliese fino all’esaurimento degli studi universitari in Marketing e Comunicazione.
Nel frattempo si appassiona, in ordine cronologico, ai plasmon pucciati nel cioccolato, all’Uomo Tigre, alle case sugli alberi, ai Go-Kart, alla gelatina, a Bodelaire, al tabacco, ai murales, alla Grafica Digitale, alla Sociologia e alla Semiotica.
BEP (break even point) [2001-2007]In seguito si sposta a Bologna e poi Roma per un Master. Il soggiorno Capitolino prosegue per 5 anni, in cui lavora come Responsabile Creativo in una Società che per prima in Italia introduce il concetto di giochi online brandizzati (advergame).
A Roma, prima di salutarla in vista di un trasferimento, compra la sua prima reflex con cui si diletta indisciplinato a fotografare il nero.
Nel frattempo si appassiona, in ordine cronologico, a Douglas Adams, agli energy drink, alle mamme delle 13 all’IKEA, a quake, all’illustrazione, alla cucina sperimentale.
Capitalization [2007-2013]Si trasferisce a Milano per proseguire il suo lavoro in un’altra Società e qui incontra la fotografia grazie alla complicità e agli insegnamenti di due colleghi che si facevano largo nel mondo della stock photography.
Dopo aver collezionato flash e mangiato quantità vegane di fotografie crude e flambé, si dedica senza sonno alla rappresentazione della femminilità in chiave pop e umoristica con la promessa di restituirle il contenuto quando il vinavil si sarà asciugato.
Nel frattempo si appassiona, in ordine cronologico alla boxe, alla vodka, e si innamora perdutamente della Fotografia tanto da chiederLa in sposa (attende ancora la risposta dei sui genitori).
E’ possibile trovare Ermanno su Tumblr, ecco i suoi due blog: